SCHEDA DI SINTESI

Traccia n. 311 - I Monti Martani e lo Scoppio

   

Punto di partenza: Baiano di Spoleto(PG)
Distanza da Roma:
- 155 km
Lunghezza:
44 km
Ascesa accumulata:
1500 m
Quota massima:
1100 mslm
Autore:
Fabrizio

TRACCIA GPS

 

Descrizione:
Il giro parte dalla stazione di Baiano di Spoleto lungo la SR418, dalla stazione si prende a sinistra direzione Acquasparta, dopo 2,6 km si prende a destra seguendo le indicazioni per S.Gregorio sempre su asfalto in saliscendi per 2 km arriviamo al paesetto (rifornimento idrico), si prosegue sull'asfaltata per 600 m poi bisogna fare attenzione ad un sentiero un po' mimetizzato che si stacca sulla sinistra dell'asfaltata contrassegnato da un cartello biancorosso del Martani Trekking direzione "La Costa-Ocenelli, che sale con numerosi impegnativi strappi (tratti al 20%) molto fangosi in periodi piovosi, si supera l'Eremo di San Girolamo sulla destra ed una recinzione più avanti (chiudere il cancello) superato il quale per 50 metri sarà difficile tornare in sella causa fondo sassoso, giungiamo quindi ad un palazzone posto di fronte al sentiero di provenienza, che aggiriamo sulla destra arrivando ad un trivio con un grosso albero nel centro, noi prendiamo il sentiero contrassegnato dal cartello biancorosso direzione "Lo Scoppio, km 2,5"in leggera salita inizialmente poi per salire su durissime rampe fino a che non spiana all'altezza di una recinzione di legno aperta, possiamo a questo punto riprendere fiato avendo già sulle nostre gambe 400 m di dislivello percorsi in 4,7 km !!

Il sentiero diventa molto stretto e sassoso creando non poca difficoltà a rimanere in sella con continui saliscendi, l'ambiente in compenso è spettacolare, si taglia a mezza costa il lato destro l'impervia valle dell'Acqua Canale, con sulla testata il meraviglioso paese abbandonato dello Scoppio posto su uno sperone a guardia della vallata, dopo una breve discesa si risale a spinta per un paio di tornanti impossibilitati a restare in sella per la pendenza e il fondo pietroso ma ormai siamo alle porte del borgo abbandonato che vale ovviamente la pena visitare (e fotografare).

Si prende l'unica sterrata che sale verso il rifugio Martano (chiuso) arrivando dopo 550 m ad un grosso bivio dove prendiamo a sinistra seguendo il cartello biancorosso 204 direzione "Colle Rose 4,3 km" restando sempre sulla larga sterrata principale per 1,7 km fino ad un largo quadrivio dove giriamo a sinistra sempre sulla grossa carrareccia ed in salita, prima in leggera per poi divenire sempre più ripida ma abbastanza pedalabile (anche se con fatica).incrociamo dopo 2,4 km dal quadrivio (tratto in comune andata e ritorno) la grossa carrozzabile che collega Terzo San Severo a Massa Martana, giriamo a sinistra sulla larga strada, svalichiamo a quota 880 m e ci prepariamo alla lunga discesa verso Massa Martana: 6 km velocissimi restando sempre sulla strada principale (anche perché la velocità raggiunta sarà talmente elevata da non farvi notare le intersezioni laterali J ).

Arrivati a quota 535 m sull'asfaltata che sale da Massa Martana la prendiamo a destra in salita, poco dopo l'asfalto lascia il posto ad uno sterrato pedalabilissimo con pendenze costanti e mai faticose, proseguiamo per 6 km senza lasciare mai la sterrata, il panorama si apre su ampi scorci che permettono di riconoscere Todi e la valle del Tevere fino al monte Amiata, con le antenne del Monte Martano che piano piano cominciano a fare capolino in alto sulla sinistra di fronte a noi.

A quota 880 m sulla sinistra troviamo un area picnic ricca di fonti (tre in tutto, ultimo rifornimento idrico) arrivati successivamente a quota 925 m svalichiamo al "passo dell'Acqua Canale" ma non prendiamo a sinistra verso le antenne del Monte Martano ma con una curva a gomito sulla destra cominciamo l'attacco della seconda vetta del Monte (quella non ufficiale ma della stessa quota, 1.100 m) la salita è durissima soprattutto nell'ultima parte prima dei prati sommitali dato il fondo molto sconnesso, arrivati in vetta (o presunta tale) il panorama lascia senza fiato, girando a 360° possiamo vedere a nord Montefalco e Foligno, a est Spoleto con il suo caratteristico Castello, i monti della Valnerina (in primo piano il Monte Coscerno), i Sibillini (inconfondibile il Monte Vettore) e in lontananza quando l'aria è più pulita la solitaria mole del GranSasso e più a sud il Terminillo.

Dopo tanta bellezza si prosegue sulla sterrata che compie un ampia curva in discesa a destra (ci lasciamo le recinzione a sinistra) e poi a sinistra con fonte sempre chiusa sulla destra, si scende abbastanza rapidamente su fondo di sfasciumi a volte scivolosi (Attenzione!!) fino ad arrivare in un punto dove la strada sembra terminare con un grosso cancello in legno ed un cartello esplicativo del parco, noi scendiamo a piedi a sinistra passando vicino ad un fonte chiusa, intercettando una traccia di sentiero che risale poi sul colle opposto a noi, il nostro obiettivo è superare tale colle, non conviene seguire il sentiero segnato da vernice biancorossa in quanto è vero che aggira il colle (meno fatica) ma passa in bassi arbusti decisamente molto spinosi !!! più conveniente faticare un poco e spingere per il ripido versante della collina (pendenza fino al 45%) guadagnando in 20 minuti la "vetta" a quota 1020 (70 m di dislivello di spingismo dalla fontr) si scende poi su prati pedalando sule versante destro dei colli fino a raggiungere una staccionata di fronte a noi, ci si butta in discesa a destra in un valloncello con l'obiettivo di raggiungere il laghetto posto alla fine della divertente discesa.

Arrivati al lago si prende l'unica terrata che scende velocissima fino ai prati di San Severo incrociando la carrozzabile che sale da Terzo San Severo, la prendiamo a destra in leggera salita, dopo 1 km attenzione a riconoscere l'intersecazione fra la carrareccia ed il sentiero fatto all'andata (in comune A/R) che prendiamo a sinistra facendo a ritroso i 2,4 km in saliscendi che ci separano dal quadrivio, arrivati al quale prendiamo il sentiero che sale di fianco alla recinzione metallica che seguiamo per 1,7 km in leggera salita prima e discesa poi raggiungendo un bel pianoro con alberi nel centro, ci lasciamo alle nostre spalle gli alberi e scendiamo a sinistra sulla carrareccia in erta discesa, al bivio successivo si sale a destra ed arrivati poco dopo in un impervio pratone sovrastato da un alta parete rocciosa cerchiamo un apertura negli arbusti sulla sinistra, trovando subito dopo uno stretto sentiero che taglia a mezza costa la valle dell'Acqua Canale (quella che la mattina tagliavamo sul versante destro) infatti riconosciamo il paese dello Scoppio arroccato su uno sperone alla nostra sinistra, il sentiero lungo un paio di km richiede molta attenzione per il fondo sconnesso e i rovi tutt'attorno, con una veloce serpentina in discesa incrociamo una sterrata più grande da prendere a destra, la si segue per 3 km fino ad incrociare un asfaltata da seguire sempre a destra, la si pedala per due km in discesa arrivando quindi finalmente alla SR418, si gira a sinistra ed in 4 km si torna alla stazione di Baiano.