DESCRIZIONE

Itinerario n. 058 - Monte Gennaro e Monte Guardia nei Lucretili

Scheda informativa

Punto di Partenza: Stazzano
Distanza da Roma: 40 km
Lunghezza: 37 km
Ascesa totale: 1250 m
Quota massima: 1.271 mslm
Tempo in sella: 4,5 h
Sterrato: 80% Pedalabilità 70%
Cartografia: Carta escursionistica 1:25.000 - Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili – Edizioni Il Lupo
Prima effettuazione: aprile 2006
Ultimo aggiornamento: luglio 2011
Generalità
Itinerario molto duro ed impegnativo nel Parco Regionale dei Monti Lucretili; partendo da Stazzano si toccano due delle maggiori vette del Parco, oltre alla Torretta, passando per il Pratone, il Campitello, Casale di Capo di Porco, Monteflavio: il percorso è idealmente diviso in tre parti: la prima ci porta fino ai resti dell’albergo di Monte Gennaro, in una costante e dura salita; la parte centrale ( circa 2 h) richiede un forte spirito di sacrificio poiché la maggior parte del tratto impone di portare la bici a spalla; infine, dalla cima di Monte Guardia si scende, in sella, fino al punto di partenza. L’itinerario è fortemente sconsigliato a coloro che prediligono percorsi interamente pedalabili, anche se lo sforzo e le difficoltà sono interamente ripagati dall’ambiente semi-incontaminato nel quale ci si immerge e soprattutto dagli splendidi panorami dei quali si riesce a godere. Le indicazioni che si riferiscono alle distanze soffrono, da un lato, del fatto che portando per lunghi tratti la bici in spalla il contachilometri non rende giustizia all’effettivo tragitto percorso e sono approssimate per difetto; dall’altro lato le forti pendenze affrontate rendono meno affidabile le misurazioni del gps; conseguentemente è importante riferirsi alla cartografia indicata, tenendo conto che l’itinerario qui descritto è interamente tracciato; utile anche la traccia gps fornita. Un’ultima notazione: è necessaria una buona dotazione di acqua poiché approvvigionamento è la Fonte di Campitello, a circa metà del percorso. In mancanza di GPS nella parte centrale sono necessarie buoni doti di orientamento o conoscenza dei luoghi in quanto è molto facile perdersi. L'itinerario è stato ideato e documentato da Gianluca
Come arrivare
Stazzano si raggiunge percorrendo la via Salaria fin dopo Monterotondo Scalo. Al km 29,2 girare a destra sulla provinciale 35/d in direzione Palombara Sabina; dopo 9 km girare a sinistra per Stazzano.

Altimetria

Mappa

Descrizione percorso
km. 0,0 – 273 mslm
Prendiamo la strada, inizialmente asfaltata, che parte di fronte al bar. Proseguiamo per circa 3 km nel vallone tra Monte Matano a sinistra e Monte Le Carboniere a destra. In alto vediamo la Torretta, prima tappa dell’itinerario. Al km. 1,6 superiamo il cancello della Tenuta di Monte Gennaro; da qui la strada diventa sterrata ed inizia a salire con qualche rampetta impegnativa.
Km. 3,50 – 497 mslm
Lasciamo la sterrata prendendo a destra un sentierino - chiuso con filo spinato (luglio '11) - che non ci consente di stare in sella a causa delle pietre affioranti: fatti 100 metri sulla traccia evidente arriviamo in prossimità..
..di un fontanile secco che scavalchiamo portandoci sulla sterrata. Prendiamo in direzione opposta a quella di provenienza. Ci troviamo nella strada poderale della Riserva di Monte Gennaro: proseguiamo con discrezione e rispetto.
km. 4,40 circa – 538 mslm
Dopo una breve, dura, rampetta arriviamo ad un incrocio che superiamo e proseguiamo dritti. La strada dapprima è in leggera discesa; poi prende a salire inesorabilmente: inizia l’ascesa alla Torretta.
km. 5,60 circa – 672 mslm
Dopo aver superato un cancello di legno (usciamo dalla Tenuta) seguiamo il tornante che gira a destra a prosegue in salita, tralasciando la strada sterrata che prosegue dritta e che ci porterebbe alle Sorgenti di Capo d’Acqua.
[WayPoint: “secondo tornante” sulla traccia GPS]
km. 8,00 circa – 1.023 mslm
Il tornante a sx ci porta a M. Gennaro (è la strada che seguiremo dopo); per il momento proseguiamo dritti. Da questo punto, sulla destra, uno splendido panorama si apre su
Monteflavio (e sulla sterrata che faremo al ritorno del nostro percorso) nonché sulla dorsale del Monte Pellecchia (vetta maggiore del Parco) Spettacolare è il Monte Terminillo che si staglia all’orizzonte.
km. 8,20 circa – 1.053 mslm
È la meta della nostra prima tappa: la Torretta. Conviene fare una breve pausa per riprendere fiato e per rifocillarsi godendo di un panorama mozzafiato: in direzione SO si
apre la veduta su Palombara, Montecelio, S.Angelo Romano; nei giorni di particolare nitidezza si vede distintamente la Cupola di San Pietro; a NE si vede il Monte Soratte, mentre ad Est lascia senza parole la vista del Monte Velino. Insomma, vale veramente la pena aver faticato tanto per arrivare fin quassù!
km. 8,50 circa – 1.023 mslm
Riscendiamo dalla Torretta. Non prendiamo la strada dalla quale proveniamo, ma puntiamo decisamente verso Monte Gennaro, prendendo a destra dove ricomincia la salita.
[WayPoint: “tornante per M. Gennaro” sulla traccia GPS]
km. 9,0 – 1.096 mslm
Arriviamo ad una sella, dove si apre una bella radura. Proseguiamo in discesa in uno splendido sottobosco.
[WayPoint: “selletta - radura” sulla traccia GPS]
La strada, ora, si inerpica e raggiunge delle pendenze a causa delle quali è particolarmente difficile riuscire a spingere la bici!
km. 9,80 circa – 1.138 mslm
Arriviamo alla stazione della funivia che, un tempo, collegava Palombara Sabina a Monte Gennaro. Lasciamo un momento le bici ed entriamo in quello che era l’albergo di Monte Gennaro.Tutto si trova in uno stato di abbandono. Ci coglie uno stato di desolazione.
Meglio proseguire per la vetta di Monte Gennaro. Riprendiamo la bici.
Affrontiamo, quindi, un sentierino che sembra pedalabile e che si apre verso sinistra (il sentiero è tracciato dal segnavia BiancoRosso). Ben presto, però, pendenza e fondo sconnesso ci costringono a scendere ed a proseguire spingendo la bici.
Da questo punto la maggior parte del tragitto lo faremo bici in spalla.
Km. 10,00 circa – 1.203 mslm
Il sentierino ha termine in uno scollinamento superato il quale si apre, verso destra, uno splendido panorama (si vede uno scorcio di Tivoli e San Vittorino)
[WayPoint: “scollinamento – inizio pietraia” sulla traccia GPS]
Sulla sinistra abbiamo il pizzo di Monte Gennaro (che da qui non riusciamo, però, a vedere). Facciamo bene attenzione a seguire il segnavia BiancoRosso e, sempre bici in spalla, ci apprestiamo alla vetta maggiore del nostro itinerario.
Km. 11,50 circa – 1.271 mslm
Siamo sulla vetta!!! Sensazione e panorama non possono essere tradotti in parole.
[WayPoint: “pizzo M. Gennaro” sulla traccia GPS]
Scendiamo per la parte opposta dalla quale siamo arrivati puntando verso il Pratone, sempre con la bici in spalla, essendo difficile anche camminare a piedi!
Continuiamo a seguire con attenzione il segnavia BiancoRosso.
km. 13,50 circa – 1.029 mslm
Si deve fare massima attenzione a prendere il sentiero sulla sinistra.
[WayPoint: “inizio sentierino” sulla traccia GPS]
Proseguiamo avendo sulla destra la roccia a strapiombo che,attraverso la Scarpellata, ci conduce a Marcellina.
Stiamo attenti, dopo circa cento metri, a piegare verso sinistra senza perdere il segnavia BiancoRosso. Stiamo per entrare nel Pratone.
km. 14,00 circa – 1.030 mslm
Percorso il sentierino e seguendo sempre la traccia Bianco Rossa, entriamo nel Pratone e lo attraversiamo in senso longitudinale. Il posto è fantastico!!
Sulla sinistra vediamo la vetta del Monte Gennaro dalla quale siamo discesi.
Km. 15,50 circa – 1.026 mslm
Arriviamo ad una casupola, il Rifugio del Pratone.
[WayPoint: “Rifugio Pratone” sulla traccia GPS]
Proseguendo nella medesima direzione, lasciamo alle nostre spalle il Pratone e ci infiliamo nel bosco, in un largo sentiero sassoso.
Km. 16,40 circa – 1.031 mslm
Seguendo il sentiero sassoso (e continuando, giocoforza, a spingere la bici) arriviamo a quello che sembra un bivio: teniamo la parte sinistra.
[WayPoint: “bivio sentiero pietraia” sulla traccia GPS]
Continuiamo a tenere in massima considerazione i segnavia BiancoRossi, finché, dopo alcuni saliscendi di questo sentiero pietroso, arriviamo ad una bellissima radura: il Campitello.
km. 17,80 circa – 1.027 mslm
Entriamo al Campitello e ci dirigiamo verso sinistra fino ad arrivare ad uno splendido fontanile, dove facciamo una breve tappa.
Riforniamo le nostre riserve di acqua, anche se incontreremo altri punti di approvvigionamento.
[WayPoint: “Campitello” sulla traccia GPS]
km. 18,30 circa – 1.052 mslm
Arriviamo ad un secondo fontanile (Fonte Campitello). Dobbiamo prendere il sentiero a sinistra che si arrampica sulle pendici di un’altura che dobbiamo aggirare lasciandola alla nostra sinistra. Il sentiero non permette di restare in sella, ma si tratta dell’ultimo tratto dell’itinerario che dobbiamo fare a piedi e spingendo la bici. Il segnavia diventa BLU, anche se in alcuni punti si scorge ancora il segno BiancoRosso di un tracciamento evidentemente precedente.
Attenzione a luglio 2011 Alessandro ci ha segnalato che: "diventa veramente difficile da seguire a causa del non utilizzo del sentiero,veramente dura in questo periodo pieno di rovi".
km. 19,70 circa – 1.147 mslm
Usciti dalla boscaglia, scolliniamo nei pressi di un recinto in legno. A questo punto possiamo seguire a destra per iniziare la lunga discesa che ci riportà al punto di partenza, oppure (consigliato) fare poche decine di metri ed arrivare sulla vetta del Monte Guardia. In questo secondo caso seguiamo la traccia a sinistra che diventa un bel sentiero fino ad arrivare (dopo circa 300 metri) ad uno scollinamento dove prendiamo decisamente a destra per una rampa di pochi metri, ma con una pendenza incredibile. Sulla nostra sinistra vediamo la croce che domina la vetta.
km. 18,30 circa – 1.187 mslm
Siamo alla seconda vetta del nostro itinerario: il Monte Guardia.
[WayPoint: “Pizzo Monte Guardia” sulla traccia GPS]; anche qui il panorama è particolarmente sensazionale. Torniamo indietro per dove siamo arrivati, ma invece di seguire a destra per la discesa e l’attacco del sentierino, proseguiamo dritti verso il punto di uscita dalla boscaglia; tornati sui nostri passi, prendiamo il sentiero in discesa, lasciando alla nostra sinistra la vetta del Monte Guardia [WayPoint: “attacco sentiero Capo di Porco” sulla traccia GPS]; segnavia BiancoRossi e BLU.
km. 19,30 circa – 1.108 mslm
Dopo aver sceso in sella un bel sentiero nel bosco, arriviamo ad una radura dove prendiamo verso sinistra, proseguendo in discesa lungo un canale di scolo delle acque.
Km. 20,00 circa – 1.038 mslm
Proseguiamo ancora in discesa in un divertente sentiero al termine del quale arriviamo ad una radura, dove proseguiamo dritti (tralasciando il sentiero che piega a sinistra).
Continuiamo a seguire il segnavia BLU.
km. 21,00 circa – 1.031 mslm
Arriviamo ad una sterrata, in prossimità di un ponticello: seguendo a destra arriveremmo, in breve, al Casale di Capo di Porco. Noi, invece, prendiamo a sinistra e ci dirigiamo, dopo un breve tratto in leggera salita, verso una lunga discesa che ci porterà fino al Fosso di Cerreto, dove prenderemo per Monteflavio.
[WayPoint: “ponticello Capo di Porco” sulla traccia GPS]
km. 22,20 circa – 964 mslm
Lungo la bellissima discesa arriviamo alla Fonte Malatesta.
Sulla sinistra si apre il panorama sul vallone del Fosso di Casoli e sulla strada poderale della Tenuta di Monte Gennaro, che per un tratto abbiamo percorso ad inizio itinerario.
km. 26,20 circa – 820 mslm
Arriviamo al Fosso di Cerreto. In prossimità di un mulino abbandonato (e diroccato!!)
prendiamo a sinistra e superiamo una sbarra di ferro.
[WayPoint: “mulino abbandonato - sbarra” sulla traccia GPS]
La sterrata che vediamo dritti avanti a noi proviene dalla dorsale del Monte Pellecchia ed è la via verso Monteflavio del bellissimo itinerario n° 8 (il giro del Monte Pellecchia).
km. 27,20 circa – 772 mslm
Arriviamo ad un incrocio. Andando dritti arriviamo al parcheggio dei campi sportivi di Monteflavio; noi prendiamo a sinistra, in leggera salitella, ed arriviamo (dopo 500 metri)
ad un secondo incrocio dove prendiamo a destra, in discesa verso Stazzano.
 
Km. 28,50 circa – 702 mslm
Lasciamo la sterrata principale e prendiamo, sempre in discesa, a sinistra.
Il cartello indica che la nostra direzione ci porta al Molino di Casoli. Seguiamo la strada in discesa e, dopo pochi metri, tralasciamo lo stradello verso destra e pieghiamo decisamente verso sinistra. Ignoriamo ogni altra deviazione e proseguiamo in forte discesa verso il fondo valle.
km. 31,00 circa – 490 mslm
La discesa termina in corrispondenza del Fosso di Casoli che incrociamo in prossimità di un ponticello senza parapetti e dopo aver costeggiato per un breve tratto il ruscello che, nei mesi invernali, ha una forte portata d’acqua.
Km. 31,40 circa – 500 mslm
Incrociamo la strada proveniente da Stazzano. Prendiamo a destra e senza nessuna ulteriore deviazione in circa 5 chilometri arriviamo a Stazzano, il nostro punto di
arrivo.

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