DESCRIZIONE

Itinerario n. 019 - Il giro del Monte Sirente

Scheda informativa

Punto di partenza: Collarmele
Distanza da Roma : 120 km
Lunghezza: 62 km
Ascesa totale: 1520 m
Quota massima: 1590 mslm
Tempo in sella: 5h 40m
Sterrato: 80 %
Cartografia: Carta del Velino - Sirente 1:25.000 ed "IL LUPO"
Data di percorrenza: maggio 2004
Ultimo aggiornamento: giugno 2015
Generalità
Itinerario di grande soddisfazione ma di notevole impegno fisico. Il percorso permette di effettuare il giro di uno dei gruppi più belli dell'Appennino centrale facendone apprezzare la molteplicità degli aspetti naturalistici. Dalla conca del Fucino, alla Val d'Arano, alle faggete dell'Anatella, alle ripide pareti del versante ovest. Per evitare alcune incertezze nelle piste da seguire si consiglia un preventivo esame a tavolino della carta topografica . Esiste la possibilità di una variante alpinistica tra il km 14,7 ed il km 44,1
Come arrivare
Percorrere l'autostrada A25 in direzione Pescara e uscire a Aielli - Celano. Subito dopo il casello prendere la SS 5 Tiburtina a sinistra in direzione Pescara. Percorsi 7 km, dopo essere passati due volte sotto l'autostrada, si attraversa il paese di Collarmele. Oltrepassato il centro abitato si parcheggia all'altezza del cimitero

Altimetria

Mappa

 
Descrizione percorso
Km 0,1 - 835 mslm
Al km 135,2 della Tiburtina, un centinaio di metri dopo il cimitero, prendere la sterrata a sinistra in discesa. Si prosegue per un paio di chilometri con lievi saliscendi in direzione di Aielli
Km 2,2 - 894 mslm
Si supera un quadrivio con un crocifisso sulla sinistra ed un cancello sulla destra proseguendo sulla sterrata di fronte. Dopo circa un chilometro, superato un fossetto, dobbiamo affrontare una breve rampa al 18% che toglie il fiato
Km 3,4 - 944 mslm
All'altezza di un tornante ci si immette sulla strada asfaltata che sale verso Aielli
Km 4,3 - 1004 mslm
Giunti ad Aielli si gira a sinistra in direzione stazione. Si scende su asfalto con un paio di tornanti dentro al paese (la traccia GPS si discosta dalla descrizione per 1 km)
Km 5,1 - 940 mslm
Di fronte ad un fontanile si lascia l'asfalto e si prende la sterrata a destra. Si prosegue in piano per 800 m fino ad incontrare un grande fontanile in corrispondenza di un quadrivio. Si continua dritto sulla sterrata principale. Da qui si comincia a salire con ampi tornanti verso Vado Castello e i Prati di S.Maria. La pendenza non è proibitiva ma occorre sudare per 9 km. Qualche difficoltà negli ultimi due chilometri per il fondo ghiaioso
Km 14,7 - 1529 mslm
Superato l'ultimo tornante la sterrata prosegue in piano e dopo aver piegato verso sinistra sembra perdersi nei prati di S. Maria. Si prosegue per circa un km su pista a tratti erbosa per ritrovare poi una evidente sterrata che sale verso il valico
Km 16,7 - 1588 mslm
Giunti alla sella, quota massima della giornata, si prende la sterrata in discesa in direzione Ovindoli - Val d'Arano
Km 20,3 - 1328 mslm
Arrivati nella verde Val d'Arano si gira a destra
Km 21,2 - 1328 mslm
Superato il ponticello si gira a destra su asfalto arrivando in un paio di km alle prime case di Ovindoli

Km 22,7 - 1333 mslm
A fianco di un maneggio la strada piega a sinistra. Noi seguiamo invece le indicazioni IPPOVIA a destra. La pista arriva ai piedi del Sirente e piega a sinistra diventando un sentiero che costeggia tutta la piana fino a Rovere.
Per chi desidera fare una sosta ristoratrice a Ovindoli è consigliabile poi proseguire lungo la ciclabile a destra della strada asfaltata fino a Rovere giungendo direttamente al km 28,7

Km 28,7 - 1344 mslm
Si incrocia la sterrata che proviene dall'abitato di Rovere in corrispondenza di un ponticello. Si prosegue verso destra verso la piana sottostante. Si incontra subito un fontanile accanto ad una alta recinzione (conviene rifornirsi d'acqua). Misurare 600 m esatti dal fontanile
km 29,3 - 1300 mslm
Fare attenzione a prendere il sentiero che si stacca sulla destra (radi segni giallorossi) in corrispondenza di un "omino" (pietre sovrapposte). Il sentiero, soprattutto nel tratto iniziale, non è molto pedalabile ma ci consente di rimanere in quota senza scendere nella piana sottostante.
In caso di errore non c'è da preoccuparsi in quanto dopo circa 1 km i due percorsi si riuniscono.
km 30,4 - 1305 mslm
Il sentiero si immette su una larga pista decisamente più pedalabile
km 31,0 - 1342 mslm
Ad una sorta di quadrivio in corrispondenza di un grosso faggio sulla destra con segnale giallorosso si prosegue dritti. Al bivio seguente si prosegue sulla sinistra.
km 32,2 - 1365 mslm
Si incontra la recinzione della riserva faunistica di fonte Anatella. Su traccia più o meno evidente la seguiamo verso destra per circa 500 m fino al termine
Si scende liberamente nel prato seguendo la recizione
km 32,8 - 1344 mslm
Al termine della breve discesa si incontra una sterrata che prendiamo verso destra.
Si percorrono oltre 4 km in discesa nella splendida faggeta della Anatella
km 37,3 - 1129 mslm
Si arriva nella piana di Secinaro in corrispondenza di un area pic nic. Si gira a destra percorrendo 500 m su asfalto
km 37,9 - 1142 mslm
Prima che la strada inizi a salire si gira a destra prendendo la sterrata che dopo poco si inoltra nuovamente nel bosco
km 40,1 - 1263 mslm
Si prosegue sulla traccia principale ignorando un paio di deviazioni sulla sinistra
km 40,7 - 1317 mslm
Si incrocia e si supera il sentiero che sale verso il Sirente (su un albero a destra indicazione "vetta"). Al termine della salita un basso cancello si apre sul'ampio pianoro di Fonte Canale. Si segue la pista che costeggia il pianoro sulla destra fino al fontanile che rimane più in basso a sinistra
km 44,1 - 1360 mslm
Superato il fontanile con il vicino laghetto si incontra una bella sterrata che dopo un tratto iniziale relativamente pianeggiante inizia a scendere verso valle. In alcuni punti più ripidi fare attenzione al fondo ghiaioso
.


km 49,6 - 997 mslm
Si incrocia una strada asfaltata proveniente da Gagliano Aterno. Si gira a destra in salita. Dopo un paio di km termina l'asfalto e si continua a salire fino ad un valico. E' l'ultima fatica della giornata

km 52,9 - 1167 mslm
Subito dopo il valico si costeggia sulla sinistra la bella piana del Baullo dove si narra che S.Francesco operò un miracolo. Si inizia poi a scendere su ottimo fondo

km 58,6 - 943 mslm
All'altezza del grande Fontanile del Cituro si ritrova l'asfalto. Il panorama è dominato dalle bianche pale dei generatori eolici di Collarmele

km 60,2 - 877 mslm
In corrispondenza di una centrale elettrica incrociamo la Tiburtina. Giriamo verso destra tornando, in meno di un km, al punto di partenza
  Variante M.S. Nicola (proposta,percorsa e documentata da Raffaele e Giulio)

Note generali: quote e toponimi da carta IGM 1:25000 dal sito "Atlanteitaliano.it".
L'indicazione dei km e' approssimativa dati i frequenti tratti con bici a spinta o in spalla.
Il primo tratto della discesa dal valico di M. S. Nicola non e' percorribile in sella per ca. 300 m di dislivello, prima su tracce di sentiero poi nel bosco, senza traccia evidente e con percorso ripido e scivoloso (fogliame, rami). Necessarie scarpe adeguate, con suola tipo trekking o simile.
Data la difficoltà generale d'orientamento e' indispensabile lo studio preliminare del percorso, su carta topografica in scala almeno 1:25000, e l'uso corretto di un navigatore GPS.
Data la quota e le difficoltà d'orientamento e di percorso la variante e' PERICOLOSA e NON percorribile in caso di nebbia o maltempo.


Descrizione

km 0 - m. 1550
La variante inizia dal bivio km 14.7/m. 1529 dell'it. 19 (m. 1550 ca. su IGM 1:25000). Qui si volta a dx. (indicazione in giallo), seguendo un largo tornante della pista erbosa (poi sterrata) e si prosegue in dir. E-SE sulla stessa sterrata, sempre pedalabile, con qualche tornante e brevi sali-scendi (greggi al pascolo: attenzione ai cani da pastore!), fino a discendere in una valletta erbosa.

km 2.3 - m. 1665
Nella valletta (pista di nuovo erbosa) c'e' un bivio: si volta a sin., e si risale la valle in dir. E, con ultimo tratto su salita sterrata ripida e sconnessa (pedalabile con difficolta'). Al termine della salita si trascura una sterrata a sin. e dopo ca 20 m si raggiunge una selletta m. 1775

km 3.6 - m. 1775
Dalla selletta si scende su sterrata a sin. (dir. NW) fino ad incontrare una nuova pista. Si volta a dx. e si prosegue in dir. SE sulla pista erbosa (Valle Faito su IGM 1:25000) prima in piano poi in salita sempre piu' ripida, lasciando sulla dx. un recinto di pastori (cani!) e giungendo (ultimi 100-150 m non pedalabili) ad una selletta, m. 1780.
km 4.7 - m. 1780
Dalla selletta si volta a sin. (dir. NE) salendo (spingendo la bici) su tracce di sentiero molto scarse (rari segni rossi o giallo/rossi), per ca. 150 m e poi si volta a dx. (dir. E-NE) seguendo la traccia di sentiero quando questa diventa piu' evidente. Da qui al valico di M. S. Nicola l'unico riferimento piu' o meno visibile e' questa traccia di sentiero (segni rossi o giallo/rossi sempre molto radi), che risale in dir. E-NE tutto il versante sin. (rispetto alla direz. di salita) del vallone (Costone di Valle Faito su IGM 1:25000). Fino al valico il percorso e' pedalabile a tratti, anche se con difficolta'
km 5.9 - m. 1900
Un riferimento utile lungo la salita e' un masso isolato con segnavia rosso, a sin. del sentiero. Da qui si prosegue lungo la traccia del sentiero sempre in dir. E-NE, verso un'ampia sella m. 1930, sul crinale SW del M. S. Nicola.
km 6.3 - m. 1930
Dalla sella m. 1930, si volta a sin e si traversa il pendio W del M. S. Nicola, in dir. del valico m. 1955, ben visibile in dir NE (greggi al pascolo: attenzione ai cani da pastore!).
km 6.7 - m. 1955
Al valico si scende in dir N (sin.), su tracce (scarse) di sentiero non pedalabile, traversando sotto la base della prima cresta rocciosa e puntando al margine superiore del bosco.
E' necessario esaminare bene dal valico l'andamento generale della discesa: dalla base della cresta rocciosa, si deve proseguire ancora in dir. N verso l'inizio del bosco m. 1830.
km 7.1 m. 1830
Inizio del bosco: ai primi alberi, 'piegati' a valle si scende a dx, entrando nel bosco. Inizia una lunga discesa nel bosco (discesa a piedi, scivolosa per terriccio e fogliame, senza tracce evidenti) in dir. NE verso la prima radura (visibile dal valico) con due grossi faggi isolati, m. 1650. Fino a questa radura, come riferimento e' visibile, a dx. lungo la discesa, una linea continua di alberi abbattuti, al margine di una grossa frana (vedi sopra).
km 7.4 - m. 1650
Prima radura con due grossi faggi isolati (vedi sopra); si passa dietro il faggio a sin. e si esce dalla radura al suo margine NE. Si scende ancora su traccia poco evidente (in sella con difficolta'), voltando in dir. SE e oltrepassando un piccolo fosso (Fosso Pasqualetti su IGM 1:25000). Subito dopo si continua in leggera salita per ca. 200 m su traccia evidente di pista forestale (lato dx. rispetto alla direz. di marcia). Da qui in poi percorso ben evidente, sempre in sella (attenzione in discesa ai rami, anche sparsi sul terreno). Seguendo la pista si scende alla seconda radura m. 1550
km 8.0 - m. 1550
Seconda radura: si passa tra due grossi faggi, si volta a dx. e si attraversa tutta la radura con una bella discesa, fino al margine SE dove si rientra nel bosco. Si prosegue sulla pista (trascurando una radura piu' ampia che si intravede a sin.), sempre ben evidente in dir S-SE, fino ad arrivare al margine della terza radura m. 1460
km 9.0 - m. 1460
La terza radura si apre nei pratoni del versante SE del M. S. Nicola. A valle, verso E, si vede la carrareccia dell'it. 19, che seguiremo ritornando a Collarmele. Tenendo a dx. il primo gruppo isolato di faggi, si volta a sin. e si scende sul prato (ripido, attenzione) in dir. N-NW fino ad incontrare tracce di sentiero sassoso che porta dopo ca .200 m ad una pista evidente, di nuovo nel bosco. Si volta a sin. prendendo la pista (ben pedalabile) che porta in breve all'incrocio con la carrareccia dell'it. 19 proveniente da Fonte Canale.
km 10.3 - m. 1335
La pista sbocca all'incrocio con la carrareccia dell'it. 19 proveniente da Fonte Canale. Si volta a dx. e si prosegue sull'it. 19

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